Rivediamo "PALLIDO FICO D'INDIA"
durante le soste
prolungate nei cameroni
d'ospedale, muto davanti a tanto
strazio, o inchiodato in
casa, mentre tutto inneggia alla
vita. Non cede. Stringe
ormai forte la sua croce. La porta
innanzi, bene in alto.
Capisce che gli altri hanno diritto di
godere, che i
suoi lamenti non hanno risonanza. Se il mondo
impazzisce, lontano, a
due passi, non si adombra. Soffre
in silenzio! Libri e
pennelli diventano i suoi amici. Verga
pagine dolorose, che
trovano dritta la via del cuore. Il suo
pensiero si libra al di
sopra delle contingenti necessità,
acquista un marchio
universale, penetra nelle anime,
suscita commozione,
snida sentimenti reconditi, lievito di
bontà,
calamita che attrae sulla strada maestra della
perfezione.